La volta precedente era un tramonto adesso è l’alba. E’ qualcosa di fantastico vedere un alba mentre si prende quota… L’aereo si alza dal suolo veloce, giù è ancora notte, flebili raggi nel cielo si fanno spazio tra le nuvole, le luci nelle strade e delle macchine sono ancora accese.. In alto il sole non è ancora sputato, ma già l’atmosfera è avvolta da una diffusa luce rossiccia, mentre all’orizzonte si stagliano delle nuvole sottili. Sotto i miei piedi il suolo non è più visibile e un tappeto di nuvole vasto a perdita d’occhio è il nuovo mondo che si presenta ai miei occhi, ho la sensazione di partecipare ad una visione unica, solo per oggi e solo per me.. 🙂
Una ragazza, della fila precedente alla mia, cerca invano di fotografare questo spettacolo.. Aziona il flash della macchina fotografica e scatta una foto in controluce al sole che sta sorgendo… Non penso che sia venuto qualcosa di quella foto… la situazione è così comica che non riesco a non sorridere..
Nel frattempo un ragazzo, seduto al mio fianco, da più di mezzora tira sul col naso.. purtroppo il rumore dei motori non basta a coprire questo suono fastidioso… se avessi un fazzoletto glielo regalerei di buon grado pur di farlo smettere… Fa capolino la vocina stridula dell’hostess che in inglese mi chiede, con vigore, se gradisco un drink, rigorosamente a pagamento. L’hostess mi sveglia del tutto dal mio torpore, la cosa mi infastidisce alquanto e gli mollo un No thanks freddo come il polo sud.. credo che non abbia molto gradito la mia reazione.. ma non mi importa più di tanto.. Sto tornando a casa per un sol giorno, sono le sei del mattino e voglio esser solo lasciato in pace a guardare quest’alba magnifica…
E’ comparso definitivamente il sole all’orizzonte, rosso, immenso, abbagliante.. I colori del cielo stanno mutando rapidamente verso il giallo e il blu intenso mentre i miei capelli colpiti dai raggi del sole si illuminano di un rosso acceso.. è impossibile fissare il sole senza farsi male agli occhi: l’alba è finita. Mi aspetta una giornata di fuoco, intensa, è arrivato decisamente il momento di riposare, anche solo per mezzora, per recuperare un po di energie dopo una notte passata insonne.
Mi sveglia l’hostess cinque minuti prima dell’atterraggio per chiedermi di alzare il paraluce del finestrino, sempre con quel suo inglese acido.. Non rispondo ma eseguo l’ordine..
Guardo fuori.. Trapani è di fronte ai miei occhi, si vede da capo San Vito fino alle coste del marsalese, sotto l’aereo posso vedere con estrema chiarezza le calette di Levanzo, cala petraia e cala fredda. Ho passato alcune delle mie migliori giornate estive proprio in quei luoghi e non posso proprio fare a meno di pensare che sia il migliore dei benvenuti che posso ricevere dalla mia terra.
Il traghetto per le isole, instancabile, traccia la sua rotta segnando le acque del mare con il suo scafo.. Erice, baciata dai raggi del sole, è magnifica, sembra una venere dormiente.
Il contraccolpo, non troppo duro, dell’atterraggio… Aria frizzantina… Nessun bagaglio da aspettare.. Sono subito fuori dall’aeroporto e sto guidando verso casa.. Ok! Adesso ti attacca a lavorare.. Domani.. sarò già di ritorno…