Mi piace l’odore del mio dopobarba e come mi rende la pelle vellutata.. brucia un po quando lo metto ma è una sensazione che alla fine risulta piacevole… Amo vestirmi bene, mettermi dei vestiti che si combinano bene tra loro, credo che sia di famiglia. Tuttavia passo spesso dal dal modo di vestirmi elegante e curato a modo distratto, spartano e un poco trash, con i jeans strappati e una giacca estiva che ha fatto la sua storia e lo dimostra perché cade a pezzi. Perché sono l’uno e l’altro e mi piace variare a seconda del mio umore..
Mi piace ascoltare buona musica e passo con disinvoltura dalla classica al jazz al rock al pop, facendo una piccola deviazione sull’elettronica. Ricerco emozioni e cariche emotive sempre e sto male quando passo troppo tempo senza far nulla che mi faccia sentire vivo.. Cerco di esprimere queste emozioni nei corti che faccio e nei miei amv.
Amo portare uno sguardo fiero, serio e duro, perché uno sguardo così è degno di essere notato. Detesto assumere uno sguardo assente e stanco, come se la vita ti avesse sconfitto per quel giorno. Adoro i profumi e mi piace usarli e vedere quale effetto hanno sulle persone che mi circondano. Amo guardare le persone dritto negli occhi e detesto chi abbassa lo sguardo perché a disagio. Odio gli occhiali da vista e adoro quelli da sole perché mi nascondono gli occhi e perché mi permettono di guardare senza far capire dove sto guardando. Amo osservare i volti delle persone e cercare di capire cosa stanno pensando, se il loro volto è rilassato e felice, se stanno bene con loro stessi o se sono turbati, melanconici, tristi, arrabbiati o annoiati (in questo mi aiutano gli occhiali scuri).
Amo guidare nelle strade poco trafficate e ascoltare buona musica mentre guido, detesto il traffico, la folla pressante, i locali in cui la musica troppo alta non ti permette di parlare. Adoro le donne e il femminino in generale, le capisco poco 🙂 e forse per questo mi attraggono di più. Mi piace lo stile con cui mio padre pensa e arreda le case, con quel tocco leggero di orientale frammisto al liberty con tutti i suoi oggetti e soprammobili che invadono tutto e ogni luogo (qualche giorno gli butto giù tutto dalla finestra), ma non disdegno la spartanità di mio nonno, del vivere solo con l’utile e l’essenziale (viva gli estremi).
Amo la fotografia, l’ironia e lo scherzo, l’amicizia e i miei amici, cerco di evitare di prendermi troppo sul serio e derido chi lo fa, mi piace riflettere sulle cose anche se a volte pecco di superficialità, mi piace scrivere e conversare.
Mi piacerebbe portare un taglio di capelli attraente, ho un ego molto forte e grande, (certe volte non bastano le case che ho per contenerlo tutto) alle volte mi comporto da pignolo altre da strafottente e scassa coglioni. Ho i miei momenti di debolezza, paura, solitudine e alle volte vorrei far saltare in aria un pezzo del mondo… ma ci sono anche i momenti in cui sono felice, appagato, sereno, spensierato, dolce, tranquillo e sorridente. Il mio peccato capitale preferito è il piacere in tutte le sue forme… sono un edonista.
Sono un casino assoluto, me ne rendo perfettamente conto… Ma chi non lo è?
Ps. Perché la foto di Charlie Chaplin? Perché è sempre stato per me un personaggio positivo e adoro la sua melanconia.
Che dire… sei un uomo!!
A proposito oggi ho visto in un negozio il film L’IMPERO DEI LUPI… immagino che tu l’abbia visto no?
Chaplin è adorabile.. E non lo scrivo per lasciare un messaggio stile sms.. ma perché è uno dei miei amori impossibili..
Scusa l’ignoranza… ma non l’ho visto…
Il mio nickname l’ho scelto così in seguito alla lettura del Lupo della steppa di Herman Hesse, Libro scritto febbrilmente nell’arco di un mese.. mentre l’autore si sottoponeva a delle sedute di psicoanalisi. L’ho riletto un anno fa, rimene sempre un libro dei miei preferiti. Anche se forse è un po noioso nella parte iniziale.
Harry Haller, scrittore sulla cinquantina, soffre di disturbi psichici che lo portano ad avere pensieri suicidi e alla solitudine.. (C’è qualcosa di decisamente autobiografico in questo, a diciotto anni Hesse si sparò un colpo alle tempie. Dopo tre giorni tra la vita e la morte si salvò, grazie anche al fatto che la pallottola era di piccolo calibro.)
Riemerge da questo stato con l’incontro con Erminia.
Grazie all’affinità immediata che si instaura tra i due, Harry riesce a recuperare il piacere di vivere e in ultimo a ritrovare se stesso.
Grazie anche ad altri personaggi conosciuti attraverso Erminia, come il sassofonista Pablo e Maria, vitale ed esperta nelle cose d’amore.
Il contributo delle sedute di psicoanalisi fatte da Hesse compare nel libro attraverso la metafora del teatrino delle immagini, nel quale il protagonista Harry, incontra se stesso in tutte le età. Gli appare anche Mozart che lo incita a accettare la vita in tutti i suoi aspetti.
E’ una sintesi forse un po troppo succinta di questo libro, ma spero di esser riuscito a dare un idea di che cos’è. L’ho letto a sedici anni, in un momento in cui stavo veramente male è devo dire che mi è stato di aiuto, in un certo qual modo.
Ci sono film di Charlie Chaplin che fanno parte della mia infanzia in modo indelebile come il monello che mi hanno fatto sorridere in modo genuino. E per questo motivo che apprezzo l’uomo che la maschera che ha creato Charlot.
Un immagine tratta dal film Il monello